Padroni o Custodi ?

Possiamo ancora dire Laudati sii ?

Il clima come bene comune

Il clima è un sistema complesso, in relazione con molte condizioni essenziali per la vita umana. 

Questo sistema mostra un preoccupante riscaldamento, negli ultimi decenni accompagnato dal costante innalzamento del livello del mare. Molti sono i fattori che vi contribuiscono, ma numerosi studi scientifici indicano che la maggior parte del riscaldamento globale degli ultimi decenni è dovuta ai gas serra emessi a causa dell’attività umana.
L’uso intensivo dei combustibili fossili, il cambiamento dell’uso del suolo, la deforestazione creano processi che, a cascata, si riflettono sulle componenti essenziali per la vita, a partire dall’acqua.
Se la tendenza attuale continua le conseguenze saranno gravi per tutti, ma sono già visibili nei paesi più poveri. I cambiamenti climatici rendono impossibile vivere in certe zone, così si estinguono o migrano specie vegetali e animali e con essi anche le persone.
“E’ tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali (…).
Purtroppo c’è una generale indifferenza di fronte a queste tragedie. La mancanza di reazioni di fronte a questi drammi (…) è un segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile.” 


(18-22) La velocità che l’azione dell’uomo sempre più impone ai cambiamenti contrasta con la naturale lentezza dell’evoluzione biologica.

Poiché tali cambiamenti non sempre hanno come obiettivo il bene comune e uno sviluppo umano integrale, quello che determinano è anche un sempre più veloce deterioramento del mondo e della qualità della vita di gran parte dell’umanità.
Inquinamento, rifiuti, cultura dello scarto “Si producono centinaia di milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, molti dei quali non biodegradabili (…)
La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia”. “Tanto i rifiuti industriali che i prodotti chimici utilizzati nelle città e nei campi, possono produrre un effetto di bio-accumulazione negli organismi degli abitanti delle zone limitrofe
(…)
Molte volte si prendono misure solo quando si sono prodotti effetti irreversibili
(…)
Questi problemi sono intimamente legati alla cultura dello scarto, che colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura”. Ancora stentiamo a prendere esempio dalla natura, dove niente è scarto. Sono ancora molto scarsi i progressi nella direzione di un modello circolare di produzione che assicuri risorse per tutti e per le generazioni future; esso richiede di limitare al massimo l’uso delle risorse non rinnovabili, moderare il consumo, riutilizzare.

“Affrontare tale questione sarebbe un modo di contrastare la cultura dello scarto che finisce per danneggiare il pianeta intero”.